Incontro con l'artista Rosangela Chirico

INCONTRO CON LA PAROLA/COLORE “RIVELAZIONE/LIBERAZIONE” DELL’ARTISTA ROSANGELA CHIRICO

di Concetta Aprile

Un incontro all’insegna dell’empatia e della testimonianza civile quello con l’artista Rosangela Chirico, originaria di Ceglie Messapica, svoltosi giovedì 3 aprile 2025 nella splendida cornice della Sala Mogavero del Castello Imperiali di Francavilla Fontana, per la “prima” della sua silloge verbo-visiva “DONATO sul ring della petrolplastica”.

L’evento, patrocinato dall’Amministrazione comunale di Francavilla Fontana, è stato coordinato dal prof. Mimmo Tardio, che ha introdotto la serata sottolineando il profondo valore del volume, “metafora di un mondo nel quale i rapporti umani ritornano centrali e si aprono a nuove forme di impegno e solidarietà, come la cura e la salvaguardia dell'ambiente”. Nel corso dell’incontro gli studenti del gruppo di lettura “IL RIBEZZO LEGGE” hanno proposto una selezione di liriche, a cui sono seguite riflessioni e domande rivolte all’autrice, che ha potuto così “portare alla luce”, attraverso la storia del proprio padre, quella di tante vittime del lavoro, al quale il libro è dedicato, richiamando anche alcuni passaggi del romanzo civile “PLASTICA – Storia di Donato Chirico operaio petrolchimico”, che ha ispirato le raffigurazioni artistiche e i componimenti poetici di quest’ultima opera.

L’ascolto della Parola/Colore di Rosangela Chirico ha permesso di affrontare, in particolare, temi fondamentali come la dignità umana, l’etica del lavoro e l’impatto ambientale, partendo dalla storia personale del proprio padre Donato, operaio petrolchimico, vittima di una condizione lavorativa “asfissiante”, che l’autrice dice di aver visto troppe volte steso a terra da colpi senza regole, boxato / da colpi proibiti, avvelenati, mortali (cit. da “Donato e il ring”), perché lavorare in quella fabbrica era come difendersi da colpi bassi e irregolari ricevuti nel corso di un match all’interno di un ring.

Leggendo le liriche di “Donato” si coglie e si apprezza anche il paziente lavoro di scavo e di labor limae che Rosangela Chirico ha compiuto su ogni singolo verso, plasmando le parole e caricandole ad un tempo di echi e valenze foniche, arricchendo i testi di rime e figure retoriche, che amplificano la portata delle riflessioni proposte. Emblematici in questo senso sono, ad esempio, i versi seguenti: Siamo operai col pensiero industrioso / lavoriamo sotto a un cielo artificioso. / La neve cade pure d’estate / il pvc imbianca a tempestate. / … Noi lavoriamo sotto a un cielo polimero / azzurro, nuvoloso, buio, limpido, monomero / offuscato, celeste, sporcato da plastica e bitumero. (cit. da “CVM PVC neve al sole”).

In particolare, il messaggio veicolato dalle parole e dalle opere di Rosangela Chirico, reso ancora più intenso dal racconto-testimonianza, ha avuto lo scopo di stimolare nel pubblico presente, e soprattutto nei più giovani, una presa di coscienza collettiva su questioni di portata mondiale come quelle delle morti da lavoro e della compromissione dell’ecosistema per inquinamento da plastica, come emerge chiaramente da questi versi-chiave declamati nel corso dell’incontro: Giorno e notte i petrolchimici fanno gare / a ondate gommose rovesciano il mare. / Il progresso emerge dal fondale abissale: / l’acqua e la terra hanno più plastica che sale. (cit. da “E mò è mò … Moplen”).

E così, verso dopo verso, di-segno dopo di-segno, filo dopo filo, seguendo il viaggio di Rosangela Chirico nelle profondità del silenzio, siamo arrivati ad accogliere il monito che la storia di questo out-fighter ci ha “donato”, ossia che l’arma più potente per combattere le ingiustizie di qualsiasi natura è la CULTURA, che, diventando AZIONE, contribuisce a custodire il passato per attivare il rispetto della vita in tutte le sue forme.