Ribezzo legge

L’IMPORTANZA DELLA MEMORIA INDIVIDUALE E COLLETTIVA IN OVUNQUE PROTEGGICI E CRONACHE SENZA GLORIA DI ELISA RUOTOLO

di Concetta Aprile

Una mattinata incredibilmente densa quella vissuta martedì 25 febbraio dagli alunni delle classi seconde del Liceo Scientifico “F. Ribezzo” e dagli studenti del gruppo di lettura “RIBEZZO LEGGE” insieme alla scrittrice e poetessa Elisa Ruotolo. Un incontro intenso anche grazie alla grande capacità affabulatoria dell’autrice, che, da ‘artigiana della parola’ qual è, ha incantato la platea di studenti che ha interagito con lei per ben due ore. A colpire soprattutto il pubblico presente all’evento è stato il dono di una parola appassionata e sapiente che la scrittrice ci ha fatto, aprendoci le porte della sua “officina di scrittura” e mostrandoci il certosino lavoro di labor limae che c’è dietro ad ogni pagina dei suoi romanzi. 

Elisa Ruotolo, in particolare, ha condotto gli studenti in un percorso di analisi che ha avuto per oggetto Ovunque, proteggici (Feltrinelli), un romanzo-mondo, il cui fascino risiede anche in una lingua complessa ma poetica (come fece notare all’indomani della pubblicazione Dacia Maraini, che lo propose per il Premio Strega), che si distingue per una straordinaria capacità ad un tempo evocativa e di aderenza al reale. Seguendo le vicende del protagonista Lorenzo, di suo padre Blacmàn e di tutta la stravagante famiglia Girosa si finisce con l’imbattersi in temi come il rapporto conflittuale padre-figlio, la diversità (e la fragilità che ne consegue), gli esiti negativi della guerra, il disagio, la paura e la solitudine dei pazienti collocati negli Istituti psichiatrici, l’emigrazione degli anni Venti in America e il bisogno di fare luce sul passato della propria famiglia, tutti temi che sono stati opportunamente esplorati dalla scrittrice nel corso della presentazione. 

Nel tempo che abbiamo condiviso con lei Elisa Ruotolo ci ha fatto conoscere più da vicino alcuni personaggi della sua “saga alla rovescia” non risolti, fragili, violati o ingombranti (ognuno a suo modo plasmato e reso unico dal dolore), che finiscono per comprendere che nella vita i legami elettivi sono di gran lunga più importanti e profondi di quelli biologici. E se questo può a ragione essere considerato il “sugo” di tutta la storia, quest’ultima è talmente ricca di suggestioni e sfumature, che, dopo aver letto una volta questo romanzo, si avverte l’urgenza di rileggerlo per gustarsi il lento processo creativo che lo ha generato.

Nell’ultima parte dell’incontro abbiamo chiesto alla nostra ospite di parlarci anche di Cronache senza gloria (Marotta&Cafiero), l’ultimo nato in casa Ruotolo, che racconta un viaggio nell’inferno del campo di Dachau nella primavera del 1945 dal punto di vista di uno squadrone di zanzare, che architettano un piano per eliminare Hitler. La particolarità di quest’ultima fatica di Elisa Ruotolo è costituita dalle illustrazioni di pugno dell’autrice, che rappresentano un valore aggiunto di questo racconto “vivo e ronzante” che ci è stato affidato, perché noi, come le zanzare protagoniste, preserviamo il ricordo e, come guardiani, restiamo vigili, per impedire che torni di nuovo un tempo infelice.